Con oltre 15 milioni di visualizzazioni in soli due giorni, l’ultimo titolo di Drake e The Weeknd ha creato l’azione su TikTok. I due cantanti canadesi però non c’entrano nulla con questo cartone animato: la loro voce è stata infatti generata dall’intelligenza artificiale. Se questo fenomeno non è recente, è destinato a crescere esponenzialmente con la democratizzazione di nuovi strumenti di intelligenza artificiale generativa, in grado di ricreare suoni, scrivere canzoni e comporre melodie ispirate allo stile di qualsiasi artista. Questa prospettiva comincia a preoccupare l’industria discografica, che in particolare teme di perdere parte delle royalties pagate dalle piattaforme di streaming musicale. Tanto più che l’attuale legislazione sul diritto d’autore non è stata adattata.
addestramento dell’algoritmo – Di fronte alla minaccia, Universal Music Group (UMG) ha già lanciato la risposta. La principale etichetta discografica che rappresenta Drake e The Weeknd si è avvalsa dell’aiuto di Spotify, Apple e dei loro rivali, e riporta Financial Times. In particolare, vorrebbe impedire agli strumenti di intelligenza artificiale di scaricare il suo catalogo per addestrare i suoi modelli. Il quotidiano britannico non ha specificato se i professionisti del broadcast abbiano risposto a questa richiesta. Sebbene nessuna legge sembri in grado di giustificare questo tipo di richiesta, UMG può comunque contare sui suoi buoni rapporti con le emittenti. All’inizio di aprile, YouTube ha rimosso un video popolare per una canzone che riproduce la voce di Eminem, rappresentata anche da Major.
Normative Europee – Inoltre, l’industria discografica sembra impotente di fronte all’ascesa delle canzoni generate dall’intelligenza artificiale. Il copyright, come definito oggi, non impedisce a un robot di essere ispirato da un artista per scrivere testi o comporre una melodia. La voce del cantante non rientra nell’ambito della proprietà intellettuale. L’unica soluzione è farsi pagare per usare le canzoni durante l’addestramento dei modelli. Ma niente è garantito. Pertanto, la denuncia presentata dalla banca immagini Getty contro la startup Stability AI, accusata di utilizzare milioni di immagini protette, sarà vista privatamente. Proprio come le bozze di regolamento in trattativa a Bruxelles.
ricevere royalties – Gli strumenti di intelligenza artificiale generativa, nel frattempo, potrebbero consentire a molte più persone di creare canzoni, prendere le voci degli artisti o semplicemente trarre ispirazione dal loro stile. Quindi, per inondare le piattaforme di streaming musicale, accumulare ascolti e ricevere royalties. Questo andrebbe a discapito degli artisti, che potrebbero mostrare un relativo calo degli ascolti e quindi dei loro stipendi. La minaccia sta aumentando in modo esponenziale poiché anche alcuni servizi hanno iniziato a progettare innumerevoli canzoni con questi nuovi strumenti. Secondo la pubblicazione specializzata business della musica in tutto il mondo, La cinese Tencent ha già creato più di 1.000 titoli utilizzando l’intelligenza artificiale. Compresa la canzone ha raccolto più di 100 milioni di ascolti.
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